Un secolo di musica e sempre sulla cresta dell’onda. In sintesi questa potrebbe essere la storia del Coro Polifonico di Ruda che Pier Paolo Gratton ha dato alle stampe per i tipi dell’editrice Forum di Udine. Una storia complessa, variegata, a tratti anche drammatica, ma che disvela alla comunità regionale una delle associazioni culturali più longeve e forse il coro del Friuli Venezia Giulia e d’Italia più premiato a livello assoluto. Il sogno e l’illusione è il titolo del libro (Forum, pp. 311, € 22) che ripercorre le tappe del coro di Ruda – dalle origini alle vittorie internazionali con la guida di Fabiana Noro – ricostruendo, dall’interno, le ansie, le aspettative, i successi e le sconfitte che i tanti coristi che si sono succeduti tra le sue fila hanno vissuto e condiviso a partire dal 1920.
Il libro – corredato da un’ampia serie di fotografie d’epoca e impreziosito da una stampa del pittore rudese Evaristo Cian – è suddiviso in tre parti, corrispondenti ad altrettante fasi dello sviluppo del gruppo: dalle origini, con i maestri Secondo Delbianco e Tullio Pinat, ai giorni nostri contraddistinti dalle tante trasferte in Italia e all’estero e soprattutto con i 41 primi premi vinti ai più importanti concorsi corali internazionali. Una storia fatta di tantissimo lavoro e tantissime fatiche che tuttavia hanno ripagato coloro che ne hanno fatto parte, chi magari per pochi mesi chi per decenni.
Perché il sogno e l’illusione? E’ presto spiegato: il sogno era quasi un obiettivo categorico che i giovani alla guida del coro dal 1976 si erano prefissati e cioè competere ad armi pari con i cori europei e mondiali più preparati e agguerriti. L’illusione che questo risultato potesse essere raggiunto con coristi indigeni, magari tutti di Ruda. Il primo obiettivo è stato raggiunto, ma non è stato possibile raggiungerlo con tutti elementi locali. Il coro ha avuto bisogno di innesti e collaboratori da fuori provincia e da fuori regione. Così è cresciuto e si è fatto conoscere e apprezzare. Il suo prestigio è aumentato di anno in anno tanto che oggi il Polifonico è una realtà ben consolidata a livello nazionale.
Ma ci sono nubi all’orizzonte. La pandemia ha fatto sentire i suoi effetti negativi con il lockdown prolungato nel biennio 2020-2021. Ora grazie ai vaccini questa fase può essere superata, ma resta il problema di quanti non hanno potuto partecipare all’attività svoltasi in questo periodo per forza di cose in forma discontinua e a ranghi ridotti.
Il sogno e l’illusione sarà presentato a Udine, in sala Ajace, martedì 30 novembre, alle ore 17.30. Oltre all’autore interverranno il musicologo Alessio Screm e, per i saluti di rito, il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, il direttore della Fondazione Friuli Luciano Nonis, mentre le conclusioni saranno tratte dall’Assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli.
Comunicato stampa