La Società dei Concerti Trieste Festival di Trieste Il Faro della Musica
dal 7 al 18 settembre 2024
Concerti sinfonici con prestigiosi solisti di fama internazionale, musica da camera e coreografie nei luoghi più affascinanti della città dedicati alle danze, ma anche bande che sfileranno suonando per le vie della città e nelle piazze, laboratori e spettacoli per famiglie, Hausmusik in case private e nelle sedi pubbliche più rappresentative di Trieste e persino un concerto sul mare davanti a Piazza dell’Unità d’Italia
VENERDì 13 SETTEMBRE UN CONNUBIO DI MUSICA E DANZA AL RIDOTTO DEL VERDI CON IL SONORO QUARTET E GIACOMO CALABRESE TRA IMPROVVISAZIONE E I QUARTETTI DI HAYDN E BARTOK
Giacomo Calabrese, danza
SONORO QUARTET
Sarah Jégou-Sageman, violino
Jeroen De Beer, violino
Séamus Hickey, viola
Léo Guiguen, violoncello
Ancora danza contemporanea e musica d’eccellenza, venerdì 13 settembre, al “Festival di Trieste – Il Faro della Musica”, organizzato dalla Società dei Concerti Trieste insieme al Comune di Trieste, al Ridotto del Verdi, alle 20.30.
L’ensemble selezionato per questo spettacolo, organizzato grazie anche alla collaborazione con il Comitato AMUR, è il Sonoro Quartet, scelto dalla ECHO (European Concert Hall Organisation) come Rising Star della stagione 2024 (ogni anno viene selezionato un gruppo di giovani artisti eccezionali supportati per sviluppare le loro carriere in una vasta gamma di modi, tra cui la fantastica opportunità di fare tournée nelle principali sale da concerto d’Europa). Per il Festival di Trieste si presenta in coppia con il ballerino Giacomo Calabrese in uno spettacolo che mescola danza e musica dal vivo, performance tra le selezionate del progetto europeo Merita (Music, Cultural Heritage and Talent). In programma i quartetti di Franz Joseph Haydn e Béla Bartòk su cui il performer, in un connubio unico ed irripetibile di danza e musica, si esibirà sul momento, nell’affascinante sala Victor de Sabata del Teatro Verdi di Trieste.
Alle 19 al Ridotto del Verdi di Trieste ci sarà la possibilità di ascoltare, ad ingresso libero, i musicisti e il coreografo in dialogo con Marco Seco nell’ambito degli appuntamenti dedicati, “Note d’artista” .
Fondato nel 2019 e con sede a Ghent, il Sonoro Quartet suona oltre 40 concerti all’anno in paesi come Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Ungheria e Irlanda, ed è uno dei quartetti d’archi più attivi in Belgio. Il loro repertorio spazia dai capolavori classici ai compositori contemporanei. Sono stati invitati a suonare in festival come il Midis-Minimes Festival, The Young Generation Bozar, B-Classic, Storioni Festival, West Cork Chamber Music Festival, Rotterdam Chamber Music Society tra gli altri.
Giacomo Calabrese, performer, coreografo e ballerino, invece si cimenterà a Trieste in una instant composition, ovvero un “atto creativo consapevole” in cui si improvvisa. L’improvvisazione è dettata sul momento dalla musica, dalle emozioni che suscita lo spazio e la direzione che può prendere la performance è imprevedibile, mette tutto in gioco, non ci sono certezze, ma in cui la tecnica e la resistenza giocano un ruolo fondamentale.
L’appuntamento è inserito in uno speciale percorso del Festival di Trieste, ospitato in alcuni dei luoghi più affascinanti della città, e dedicato alle danze di tutti i periodi e di vari stili che hanno rappresentato diversi popoli e culture (dal periodo Rinascimentale al Flamenco) dal nome “Danze e Contraddanze”.
«La mia presenza al Festival di Trieste – spiega il coreografo/interprete Giacomo Calabrese – è dovuta ad una richiesta che il violinista di Sonoro Quartet, Jeroen De Beer, aveva fatto all’Associazione Scarlatti di Napoli per uno spettacolo tenutosi lo scorso aprile. Il Quartetto desiderava un danzatore per la sua performance napoletana. In prima istanza avrei dovuto danzare solo il terzo movimento del Quartetto per archi n. 5 in Si bemolle Maggiore di Bartok, lo “Scherzo: alla bulgarese”, poi, essendo io un improvvisatore/compositore istantaneo, abbiamo deciso di allargare la mia presenza anche al Quartetto per archi n. 1 op. 33 di Haydn. Questa collaborazione nasce dunque dal desiderio di entrambi, Sonoro Quartet e mio, di ricercare e far interagire la musica e la danza, passato e contemporaneità, classicismo e sperimentazione. Quello che faccio io è far incontrare queste istanze in un “corpo sonoro poliritmico” attraverso un’azione performativa totale che coinvolge ed integra tempo, musica, spazio, corpo e pubblico. Il pubblico a Trieste vedrà due momenti musicali e visivi ben distinti. Avrò due caratteri diversi e si potrà notare non solo nella specificità della danza che caratterizzerà le composizioni dei due autori, ma anche nei costumi, con qualche sorpresa anche irriverente… Spero il pubblico si divertirà ad ascoltare gli eccellenti Sonoro Quartet e a vedere me con la mia personale trasposizione visiva delle splendide musiche di Haydn e Bartok. Improvviserò, sarò in ascolto del momento, sarà una sorpresa anche per me. Lo spettacolo lo faremo tutti insieme!»
Il Festival di Trieste è organizzato dalla Società dei Concerti in co-organizzazione con il Comune di Trieste, la collaborazione della Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste, del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Il Rossetti, del Conservatorio G. Tartini di Trieste, della Scuola di Musica 55-Casa della Musica e della Direzione Marittima Friuli Venezia Giulia – Capitaneria di Porto di Trieste, e grazie al contributo del Ministero della Cultura – Progetti Speciali FNSV 2024, del main sponsor Generali Italia Spa, dei sponsor Banca360 e Siot-Tal, il sostegno di Fondazione Casali Ets e Fondazione CRTrieste e di mecenati Artbonus
comunicato stampa