Lo spettacolo è tratto dal romanzo La cotogna di Istanbul di Paolo Rumiz
Un sogno a Istanbul con Maddalena Crippa e Maximilian Nisi
La produzione della Contrada di Trieste in scena a Cividale, Grado e Lignano
CIVIDALE DEL FRIULI – TEATRO ADELAIDE RISTORI mercoledì 21 febbraio – ore 21.00
GRADO – AUDITORIUM BIAGIO MARIN giovedì 22 febbraio – ore 20.45
LIGNANO SABBIADORO – CINECITY venerdì 23 febbraio – ore 20.45
Il romanzo La cotogna di Istanbul di Paolo Rumiz è diventato uno spettacolo teatrale, grazie alla scrittura di Alberto Bassetti e alla produzione della Contrada di Trieste. Dopo il debutto al Teatro Orazio Bobbio del capoluogo giuliano, Un sogno a Istanbul – questo il titolo della pièce – arriva per tre serate nel Circuito ERT. Maddalena Crippa e Maximilian Nisi, nei ruoli dei protagonisti Maša e Max, saranno mercoledì 21 febbraio alle ore 21 al Teatro Ristori di Cividale, giovedì 22 febbraio alle 20.45 all’Auditorium Biagio Marin di Grado e venerdì 23 febbraio alle 20.45 al Cinecity di Lignano Sabbiadoro. Completano il cast dello spettacolo Mario Incudine, anche autore delle musiche, e Adriano Giraldi; la regia è di Alessio Pizzech.
La particolarità di questo spettacolo risiede nella sua formula. Non è una commedia, non è una tragedia, non è un musical, ma è una Ballata, una forma unica nel suo genere con canzoni che accompagnano il racconto, rafforzandone l’intensità.
Al centro della storia c’è Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, razionale, occidentale, e il suo amore per Maša, austera, selvaggia, bellissima vedova, madre di due figlie. La loro attrazione nasce a Sarajevo, dove il protagonista viene mandato per un sopralluogo nell’inverno del ’97. La passione li infiamma e poi li allontana; Max ritorna in patria. Prima di ritrovare Maša passeranno tre anni. Sono i tre anni fatidici di cui parlava La gialla cotogna di Istanbul, la canzone d’amore che lei gli cantava. Quando finalmente si ricongiungono il destino torna a scagliarsi come una tempesta sul loro amore: Maša è malata, ma la passione è più forte di ogni cosa e finalmente si accende. Da lì in poi si leva un vento che muove le anime e i sensi: comincia un’avventura che porterà Max nei luoghi magici di Maša, in un viaggio che è rito, scoperta e resurrezione.
«Cerco di restituire un racconto scenico – così il regista Alessio Pizzech – che le nuove generazioni condividano perché la memoria del sangue versato non sia dimenticata e perché un’Europa sempre più indifferente si accorga delle proprie macerie dell’anima. Una storia che vive sul palcoscenico perché i giovani di oggi non restino senza padri come è stata la mia generazione».
Informazioni sulle prevendite al sito ertfvg.it, vendite online su ertfvg.vivaticket.it.
comunicato stampa