È certamente la passione il tratto comune ai due eventi serali di Link Festival del giornalismo e dei nuovi media, in programma dal 2 al 5 settembre nella Fincantieri Newsroom di Piazza Unità a Trieste. L’appuntamento è per le serate di venerdì 3 e sabato 4 settembre, alle 21, quando si accenderà “Link on stage”, coinvolgente declinazione del filo rosso di incontri, confronti e dialoghi proposti per quattro giornate nel cuore della città. Ed è la passione civile, innanzitutto, a ispirare lo spettacolo “Il direttore”, in programma venerdì 3 settembre, progettato e scritto dal giornalista e autore Pietro Spirito con l’attrice e autrice Elke Burul, che firma anche la regia dell’allestimento.  “Il direttore” è ispirato alla vicenda realmente accaduta di Rodolfo Maucci, il germanista e professore di liceo costretto dai nazisti ad assumere la direzione del quotidiano “Il Piccolo” di Trieste tra il gennaio 1944 e il maggio del 1945, negli anni dell’occupazione germanica della città. Consapevole di rischiare l’accusa di collaborazionismo, Maucci decise di attuare una sua personale e solitaria lotta di resistenza boicottando dall’interno il giornale da lui diretto, e registrando giorno per giorno in un diario segreto i sabotaggi contro un’informazione di regime, ma anche le pressioni, le tensioni e i drammi di una città dilaniata e oppressa dalla guerra. Rodolfo Maucci morirà di crepacuore poche settimane dopo la liberazione dai nazisti, durante l’occupazione jugoslava della città. In scena il pubblico troverà Giovanni Boni, Adriano Giraldi, Leonardo Zannier, Lorenzo Zuffi ed Elke Burul.

La smisurata passione di Pasolini per il calcio alimenta invece “Con le ali ai piedi. Il calcio secondo Pier Paolo Pasolini”, l’evento scenico in prima nazionale a Link, ideato, scritto e interpretato dal giornalista e autore Massimo Minella, vicecaporedattore di Repubblica Genova, nel 2014 vincitore del premio europeo “Mare nostrum Award”. In scena i riflettori saranno puntati appunto sul gioco del calcio, esercizio che ha scandito la vita di Pier Paolo Pasolini, egli stesso calciatore e scrittore di calcio, l’ala che corre sulla fascia senza mai risparmiarsi e il cronista che racconta di trame di gioco e di tifo sugli spalti. Il viaggio nel calcio-religione di Pasolini inizia da una delle sue ultime partite, allo stadio Luigi Ferraris di Genova, alla fine di maggio del 1975, e corre a ritroso, dagli esordi bolognesi al Friuli di Casarsa fino alla sua tragica conclusione, all’idroscalo di Ostia, con quel telo bianco sporco di sangue, a coprire il suo corpo martoriato, mentre a pochi metri di distanza un gruppo di ragazzi gioca a calcio in quello che altro non è che un campetto sterrato di periferia. Dentro a questi confini, fra gioia e dolore, ci sono grandi e piccoli incontri, un linguaggio che nasce mutuando le lettere dell’alfabeto, scontri sul terreno di gioco senza mai risparmiarsi. C’è il calcio borghese e quello popolare, da giocare per ore fino a non farcela più su un grande tappeto verde o un campo di terra battuta senza un filo d’erba, da rubare anche solo infilandosi in una partita di ragazzi, togliendosi la giacca e rimboccandosi le maniche della camicia.

Link Festival, curato da Francesca Fresa con il direttore editoriale Giovanni Marzini, è organizzato da Prandicom in partnership con Fincantieri, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia,  della Fondazione CRTrieste e di Crédit Agricole Friuladria, con la coorganizzazione del Comune di Trieste e sotto l’egida della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti. Mediapartner sono la RAI e il quotidiano Il Piccolo, che ospiterà sul suo sito la diretta streaming degli incontri.

Info e dettagli: linkfestival.it

Comunicato stampa