“Destinazione uomo” è il tema della conversazione che riporterà a Dedica, in occasione dei festeggiamenti per i 30 anni del festival – avviati da un percorso di incontri con alcuni autori che sono stati protagonisti della rassegna in passato – Björn Larsson , al centro di Dedica festival nel 2017). Scrittore, traduttore, filologo, docente universitario, velista appassionato, Larsson, che è uno degli autori svedesi più noti anche in Italia, ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti per i suoi lavori, fra i quali il best seller “La vera storia del pirata Long John Silver”, “Il Cerchio Celtico”, “Il porto dei sogni incrociati”, “La saggezza del mare”, “La lettera di Gertrud”, “Nel nome del figlio”.
Alcuni giorni fa è uscita la sua nuova opera, il saggio filosofico edito da Raffaello Cortina “Essere o non essere umani” che presenterà in anteprima regionale a Sacile venerdì 1. marzo per Dedica 30 (mentre giovedì 29 febbraio sarà alle 18,30 nella libreria Lovat di Villorba/Treviso): del volume e dei temi presenti nella sua importante produzione letteraria – dove il mare è sfondo per storie di libertà, di esseri umani, di vite e delle loro rappresentazioni – converserà venerdì 1 marzo a Sacile, nel teatro Zancanaro (dove l’incontro è stato spostato, originariamente previsto al Ruffo, per soddisfare le tante richieste), con lo scrittore, giornalista culturale e conduttore radiofonico Paolo Di Paolo.
Cosa ci rende umani? Cosa distingue Homo sapiens sapiens dagli altri primati? Nel plasmare la nostra esistenza individuale e collettiva, noi esseri umani abbiamo un margine di scelta o siamo pedine sulla scala dell’evoluzione, del tutto subordinati alle leggi fisiche che governano micro e macrocosmi?
In contrasto con le scienze più o meno fataliste – le scienze cognitive, per esempio – che vedono la natura umana come un risultato dell’adattamento evoluzionistico, Larsson sostiene nel suo saggio che la specificità dell’essere umano dipende in larga parte da quella grande innovazione che è stata la rappresentazione simbolica, dall’idea cioè che tutto – un suono, un gesto, un oggetto – possa essere usato per rappresentare qualunque altra cosa. È proprio da essa che dipendono le qualità più specificamente umane: l’immaginazione, il linguaggio, la coscienza, il dubbio, un certo grado di libertà, il sentimento del futuro, la comprensione di sé e degli altri, credenze, miti e fedi religiose.
Se la natura dell’uomo non è riducibile deterministicamente alla biologia, alla chimica e alla fisica, come possiamo concepire una scienza nuova, che descriva e spieghi accuratamente cosa vuol dire essere umani? È fattibile? E, se sì, a cosa dovrebbe servire? Potrebbe davvero contribuire a rendere il mondo un posto migliore, più umano, più giusto, più libero per tutti?
INFORMAZIONI
Gli incontri sono a ingresso gratuito; per quelli serali è obbligatoria la prenotazione online su Eventbrite.it – Dedica30, a partire dal 20 gennaio e fino a esaurimento dei posti.