ASPETTANDO PORDENONE DOCS FEST
“Cocoricò Tapes”, il documentario sul tempio della musica techno anni Novanta,arriva a Cinemazero giovedì 29 febbraio
Interviene il regista Francesco Tavella

Il Cocoricò è stata la discoteca più famosa d’Europa negli anni ’90. Andarci era un rito collettivo, fatto di suoni e visioni, oggi narrati nel documentario di Francesco Tavella, in programma a Cinemazero di Pordenone giovedì 29 febbraio alle 20:45, nell’ambito di Aspettando Pordenone Docs Fest. Interviene il regista.
“Cocoricò Tapes” è un viaggio nel mito del tempio della musica techno, attraverso il ritratto di una generazione e le contaminazioni di un periodo irripetibile e folgorante.

Il film nasce dal ritrovamento casuale di VHS con immagini inedite e amatoriali dell’epoca e racconta la discoteca aperta a Riccione nel 1989, il suo valore culturale, sociale, politico, e la generazione che l’ha vissuto. Attraverso la combinazione di un vasto repertorio di materiali d’archivio inediti con interviste ad alcuni protagonisti di quel periodo, il documentario riporta lo spettatore – o lo fa entrare per la prima volta – dentro la “Piramide” mettendo in luce la sua natura di luogo di espressione artistica, politica e sociale in grado di riunire persone da tutta Italia, contenitore di desideri, speranze e sogni.

Il Cocoricò non era solo una discoteca, ma molto di più: era luogo di trasgressione e libertà, segno del cambiamento dei tempi. Erano anni in cui parole come diversità e inclusività erano lontane dal centro del discorso culturale e sociale. Al Cocoricò fanno tappa Franco Battiato e Ilona Staller, ma soprattutto tanta gente in cerca di uno spazio aperto, libero, nel quale liberarsi dalle paure, dal senso di inadeguatezza. Ed essere, in tutto e per tutto, se stessi.

«Sin da subito la cosa che più mi ha interessato è stata quella di parlare attraverso il Cocoricò degli anni 90 e della generazione che li ha vissuti. Per far ciò ho deciso di utilizzare il più possibile gli archivi originali di quel periodo. In questo modo, si è evitato l’effetto nostalgia dando invece spazio a testimonianze originali e non influenzate dal passare del tempo. L’obiettivo principale è stato quello di creare un flusso visivo e sonoro capace di riportarci indietro negli anni, e far sì che ognuno possa rivivere attraverso il film le proprie personali emozioni legate a quel decennio , ma anche dare a chi il Cocoricò e gli anni 90 non li ha vissuti l’occasione di conoscerli», afferma Francesco Tavella, regista.

“Cocoricò Tapes” è stato realizzato anche grazie al sostegno di più di 200 persone, attraverso una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Idea Ginger.

Informazioni e abbonamenti
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comunicato stampa