Oggi, nella foresteria di Casa Zigaina a Cervignano del Friuli, si è tenuta la conferenza stampa per annunciare un importante passo nella valorizzazione del patrimonio culturale regionale: l’acquisizione della struttura e degli archivi del pittore da parte della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.
“La bellissima casa di Zigaina”, come la descrisse Pier Paolo Pasolini, amico intimo e ospite assiduo del pittore Giuseppe Zigaina, sarà gestita e valorizzata dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli-Venezia Giulia – ERPAC.
Particolarmente accogliente l’atmosfera in cui si è svolto l’incontro con la stampa, con il caminetto acceso nello spazio che Zigaina amava chiamare “osteria” per la sua funzione di ospitalità. In questo ambiente, intriso di storia, c’è ancora il soppalco dove spesso pernottava Pier Paolo Pasolini, a sottolineare la forte relazione personale e culturale che legava il poeta e il pittore.
Alla presentazione sono intervenuti il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il Vicepresidente Mario Anzil, l’Assessore al patrimonio Sebastiano Callari, il Direttore centrale cultura Anna Del Bianco, il Direttore centrale patrimonio Marco Padrini e la nuova Direttrice generale di ERPAC Lydia Alessio-Vernì. Presenti anche il Sindaco di Cervignano Andrea Balducci, che ha preso la parola per primo, e Alessandra Zigaina, giornalista e figlia dell’artista.
Il Presidente Fedriga, in apertura del suo intervento, ha voluto ringraziare Alessandra Zigaina per aver proposto alla regione di acquisire l’importante lascito del padre, destinandolo alla fruizione della comunità, permettendo che la casa e il suo contenuto diventassero patrimonio non solo del Friuli-Venezia Giulia ma anche di tutta l’Italia, un importante passo nella direzione della tutela della grande arte italiana.
La carriera di Zigaina, tra i massimi pittori italiani, ha ricordato Fedriga, fu costellata da grandissimi successi a livello internazionale; nonostante ciò, l’artista rimase sempre legato alla sua terra.
La figlia Alessandra ha raccontato di essersi trovata davanti ad un dilemma: vivendo e lavorando a Trieste, era per lei impensabile di ritrasferirsi nella sua casa natale, per quanto vi fosse affezionata. Che fare, dunque? Vendere ad un’impresa, che magari avrebbe tirato giù la casa per costruire palazzine? Smembrare l’archivio, distribuendolo in varie città italiane? La terza e migliore opzione è arrivata dopo un colloquio avuto nel 2022 con il Presidente Fedriga e se oggi siamo qui è proprio per il seguito che ebbe quella conversazione, risultato raggiunto dopo un percorso non proprio facile.
L’annuncio dell’acquisizione arriva dunque a conclusione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Giuseppe Zigaina (1924-2024), coordinate dal progetto Zigaina 100 / Anatomia di una immagine, curato da Francesca Agostinelli e Vanja Strukelj. Casa Zigaina, in cui l’artista visse per oltre 55 anni, diventa così un punto focale per lo studio e la promozione del suo lavoro, un progetto che ambisce a trasformarla in un centro culturale di rilievo per il territorio e oltre.
Realizzata tra il 1957 e il 1959 dall’architetto Giancarlo De Carlo, Casa Zigaina è un esempio unico di architettura residenziale nel corpus dell’architetto, che progetto soltanto due abitazioni private, l’altra è Ca’ Romanino sulle colline di Urbino.
L’architetto collaborò strettamente con il pittore (nell’archivio è conservata tutta la corrispondenza tra committente e progettista) per dar vita a uno spazio che fosse espressione della sua personalità. La casa, ispirata alle abitazioni contadine locali, si sviluppa intorno a cinque ottagoni irregolari, che ospitano spazi distinti come il soggiorno, la cucina, lo studio e la zona notte.
Il centro dell’abitazione è il “fogolâr”, un camino circolare che rappresenta il cuore conviviale della casa, teatro di incontri con personalità di spicco come Maria Callas, Alida Valli, Gian Giacomo e Inge Feltrinelli, Sandro Pertini, Laura Betti e molti altri.
L’atelier, descritto dallo stesso Pasolini come un “piccolo campo di concentramento”, era una sorta di bozzolo nel quale il pittore riusciva ad isolarsi per creare la sua arte. Un’apertura nel muro consentiva di trasferire all’esterno le opere di grandi dimensioni realizzate all’interno.
Casa Zigaina conserva anche un archivio vastissimo, con cataloghi, corrispondenza, fotografie e documenti che testimoniano la ricchezza delle relazioni culturali del pittore. Particolarmente significativo è il nucleo dedicato a Pier Paolo Pasolini, che contiene testi e documenti legati alla loro amicizia e alle teorie sviluppate da Zigaina sulla morte del poeta.
La Regione prevede interventi di adeguamento per avviare le prime attività culturali e per preservare il microclima ideale per la conservazione dell’archivio.
Il progetto a lungo termine immagina Casa Zigaina come un centro di ricerca dedicato all’arte contemporanea, un cenacolo per intellettuali, artisti e studiosi, nonché uno dei nodi di una rete più ampia di case d’artista in Friuli-Venezia Giulia, tra cui la casa di Pier Paolo Pasolini a Casarsa della Delizia. Fanno scuola le note e visitatissime residenze presenti in tutto il mondo, come quelle di Monet, Rodin, Cézanne, Renoir (in Francia), di Frida Kahlo (in Messico), di Jackson Pollock e di Georgia O’Keeffe (Stati Uniti), di Salvador Dalì, Joan Mirò e Pablo Picasso (in Spagna) o la splendida casa-museo di Giacomo Balla a Roma.
Grazie alla sua posizione, vicina a località turistiche come Palmanova, Aquileia e Grado, Casa Zigaina ha il potenziale per inserirsi nel circuito del turismo culturale regionale, diventando un simbolo della valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico del Friuli-Venezia Giulia.
Con l’acquisizione di Casa Zigaina, la Regione si impegna a preservare e promuovere l’eredità di un grande artista e a trasformare un luogo simbolico in un polo culturale innovativo e inclusivo, capace di dialogare con il presente e con le esigenze artistiche e culturali del territorio.
Marina Tuni © / instArt 2024
instArt ringrazia: Regione FVG, ERPAC, Studio Sandrinelli, Elia Falaschi Phocus Agency per le immagini