Ha scelto Pordenone – città alla quale si sente profondamente legato dopo essere stato protagonista del festival Dedica nel 2017 – lo scrittore svedese per il breve tour a Nordest: quattro date per presentare il suo nuovo romanzo, “La lettera di Gertrud” (Iperborea). L’autore del best seller “La vera storia del Long John Silver”, il più amato in Italia fra gli scrittori scandinavi, dopo la presenza venerdì 10 maggio al Salone del libro di Torino, sarà ospite dell’associazione Thesis giovedì16 maggio, alle 18, nel convento di San Francesco, dove dialogherà con il curatore di Dedica Claudio Cattaruzza. E dopo Pordenone sarà il 17 maggio alla Libreria Lovat di Villorba, il 23 a Milano nell’ambito del festival Zacapa Calibro noir e il 25 maggio, durante il Festival dei Matti di Venezia, nel Teatrino di Palazzo Grassi.
L’ultimo libro di Larsson è una storia di identità, di libertà e di scelta. E sul prezzo che a volte è necessario pagare per il diritto a questa scelta. Spargendo al vento le ceneri della madre, Martin Brenner, genetista all’apice di una brillante carriera, marito e padre felice, comincia a interrogarsi sul suo rapporto con lei: perché non prova un vero dolore, perché ha sempre sentito che un velo si frapponeva tra loro? Scoprirà il motivo in una lettera che lei gli ha lasciato: quello che li divideva era un segreto. Sua madre non si chiamava Maria, ma Gertrud, ed era un’ebrea sopravvissuta ai lager. Glielo aveva nascosto per proteggerlo, ma anche per lasciarlo libero di scegliere, da adulto consapevole, la propria identità e la propria vita. Ma qual è la scelta davanti a una rivelazione così scioccante? E cosa vuol dire poi essere ebreo? Con il razionalismo dello scienziato, Martin si getta in ogni genere di letture, ricerche, discussioni con l’amico Simon e il rabbino Golder, per poter decidere: tenere il segreto o accettare la sua ebraicità, sconvolgendo non solo la propria esistenza, ma anche quella della sua famiglia, nonché quel quieto rapporto di «reciproca indifferenza» che ha sempre avuto con Dio? Ed è davvero libero di scegliere o è in realtà costretto ad accettare una definizione che per un genetista, e ateo, non ha alcun significato, e un’appartenenza che non sente?
Con la sua capacità rabdomantica di captare i grandi temi del presente e trasformarli in storie da leggere d’un fiato, Björn Larsson affronta uno dei grandi equivoci di oggi – l’identità levata a vessillo di divergenza e inconciliabilità e l’appartenenza come bisogno primordiale eretto a muro divisorio – per rivendicare il diritto di ognuno di essere guardato e giudicato per l’unica vera identità che abbiamo: quella di singole persone.
BJÖRN LARSSON , nato a Jönköping nel 1953, docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, scrittore e appassionato velista, è uno degli autori svedesi più noti anche in Italia.
Tra i suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati in Italia da Iperborea Casa Editrice, La vera storia del pirata Long John Silver, Il Cerchio Celtico, Il porto dei sogni incrociati, I poeti morti non scrivono gialli e L’ultima avventura del pirata Long John Silver.
Comunicato Stampa