Con un prestigioso evento espositivo che testimonia l’omaggio a un protagonista di riferimento della scena artistica del nostro tempo – il goriziano Franco Dugo, pittore e incisore noto e apprezzato in Italia ed Europa – giunge a conclusione l’intenso 2021 del CICP – Centro Iniziative Culturali Pordenone: si intitola infatti “Franco Dugo. Interrogare la vita. Dipinti, disegni, carte d’atelier” la mostra ai nastri di partenza sabato 11 dicembre, nella Galleria Sagittaria del Centro Casa dello Studente Antonio Zanussi di Pordenone, dove resterà visitabile fino al 13 marzo 2022. Un’iniziativa a cura del critico d’arte Giancarlo Pauletto, che si realizza, per il coordinamento della presidente CICP Maria Francesca Vassallo, proprio nel 2021 che sigla gli 80 anni dell’artista. In esposizione, negli spazi della Sagittaria, il pubblico troverà ben 120 opere di Franco Dugo del periodo 1973 – 2021, con circa 25 dipinti e un’ottantina di opere inedite, che per la prima volta lasciano lo studio dell’artista. Si tratta della 478^ mostra d’arte promossa dal Centro Iniziative Culturali Pordenone: attesissimo protagonista della vernice, in programma sabato 11 dicembre alle 17.30, sarà lo stesso artista Franco Dugo, che interverrà insieme al curatore Giancarlo Pauletto. «La mostra personale dell’artista goriziano Franco Dugo presso la Galleria Sagittaria – spiega la Presidente CICP Maria Francesca Vassallo – non assume solo il felice senso di una festa, la festa per gli ottant’anni di un pittore e incisore ben noto, ricco di un curriculum che non molti possono vantare, ma anche quello di una sorta di celebrazione: quella di un’amicizia, artistica ed umana, che si è concretizzata in mostre personali e di gruppo presso la Galleria Sagittaria, e in generose donazioni d’opere d’arte – tele, pastelli, incisioni – che sono ora nel patrimonio conservato dalla Fondazione Concordia Sette. Anche in vista di GO 2025 – Nova Gorica/Gorizia Capitale Europea della Cultura, siamo ben lieti di contribuire alla miglior conoscenza di un artista che incarna appieno la città di Gorizia e la sua ispirazione multiculturale». «La parabola che Franco Dugo racconta, in questa mostra che festeggia i suoi ottant’anni con molte opere inedite dall’inizio a oggi, è, in fondo, la parabola di tutti – sottolinea il curatore, Giancarlo Pauletto – L’esposizione è stata intitolata “Franco Dugo. Interrogare la vita. Dipinti, disegni, carte d’Atelier”, un titolo che ci pare semplice e impegnativo nello stesso tempo, perché ci mette di fronte ad un’essenzialità che non permette troppi giri di parole, così come è la sua arte che si confronta con il puro “essere” dei volti e delle persone, nelle tantissime figure: basti ricordare, ad esempio, la sequenza del Ratto della Gioconda, o la serie dei pugili e dei ritratti. Chi vedrà questa mostra troverà, naturalmente, il Dugo di sempre, con la sua capacità di immedesimazione nelle psicologie umane, integrata da tanti inediti che, pur riferiti alle tematiche note, provengono dal grande cumulo delle carte d’atelier, e quindi idee e approssimazioni, ma anche, molto spesso, disegni perfettamente compiuti che sono poi serviti per la realizzazione delle grandi tele, delle grandi incisioni o dei grandi pastelli. È stato un lavoro faticoso ed entusiasmante, quello di sceverare tra tante possibilità, fino a selezionare disegni, acquarelli e altre tecniche anche tra i quaderni e i notes dell’artista, quelli dove i primi stimoli hanno una loro immediata realizzazione. Per ogni tema della mostra viene esposta un’opera ben nota, un “pesce guida” che dà un’idea precisa degli sviluppi, nel tempo di tante “prove”. È alla fine degli ’80 che irrompe, nel lavoro di Dugo, il tema della natura. Del 1989 è infatti l’acquaforte Grande albero la prima prova veramente impegnativa dedicata ad un soggetto esclusivamente naturalistico: si potrebbe dire l’ingresso ufficiale del tema nella riflessione per immagini del pittore. Questo perché il lungo lavoro sulla figura non è mai stato per Dugo semplice rappresentazione, per quanto squisita, ma riflessione sul senso della vita. Nel lavoro di Dugo verso gli anni Novanta il tema “figura umana” diventa così intercambiabile col tema “figura naturale”, e il concentrarsi sull’una o sull’altra dipenderà ormai solo da motivi d’esistenza, non da scelte mentali». Franco Dugo è nato a Grgar, piccolo paese sloveno, il 9 giugno 1941. Interessato al disegno fin da giovane, è tuttavia verso i trent’anni, dopo varie esperienze di vita e lavoro, che decide di dedicarsi totalmente all’attività artistica. Si impadronisce rapidamente delle tecniche della pittura e dell’incisione, espone per la prima volta a Gorizia nel 1973. Ha sempre lavorato per cicli, ricorderemo tra i più noti quello delle “Identificazioni”, del “Ratto della Gioconda”, dei “Pugili”, dei “Ritratti”, dei “Paesaggi”, fino al tema de “L’uomo dei castagni”, dei “Boschi”, delle “Vedute di mare”. Ha allestito novantuno mostre personali e ha partecipato a circa trecento mostre di gruppo in Italia e all’estero, citeremo ad esempio Torino, Milano, Venezia, Roma, Genova, Bologna, Brescia, Trieste, Parma; e Francia, Austria, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Slovenia, Giappone, Russia, India, Ungheria, Croazia, Spagna etc. Ha insegnato tecniche dell’incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e di Firenze. Ha realizzato più di quaranta cartelle di grafica.
comunicato stampa