incroci teatrali / classici rivisitati
Giovedì 12 Dicembre ore  20:30 – Teatro Miela
L’OPERA (rock) DA 4 SOLDI ovvero come avrei fatto l’Opera da 3 soldi se avessi avuto i soldi per fare l’Opera da 3 soldi dall’opera di John Gay, Bertolt Brecht, Francois Villon e Kurt Weill, di e con Massimiliano Loizzi. una produzione Teatro della Cooperativa in collaborazione con Mercanti di Storie

Una moderna rilettura di uno dei testi più corrosivi di sempre: un monologo a più voci per raccontare gli emarginati e gli sfruttati di oggi in una riscrittura, in bilico fra satira e poesia, di Loizzi che adatta Brecht che aveva adattato Jonh Gay che aveva adattato i racconti popolari.

Una narrazione teatrale dove il racconto di come Loizzi avrebbe voluto mettere in scena la storia di Mackie Messer, si intreccia e trasforma nelle scene stesse dell’Opera e nelle sue canzoni, facendosi interprete di alcuni fra i monologhi più noti e toccanti dei protagonisti dell’opera, vedremo Loizzi nei panni di Mack the Knife, Peachum e Brown la tigre, nonché in riscritture tratte dai testi originali e nuovi arrangiamenti di alcune delle canzoni più note. Il tutto mescolandosi alla narrazione delle disavventure e complicazioni che hanno impedito la messa in scena, in una riflessione meta teatrale sulla condizione del teatro oggi e della sua necessità; in una continua apertura e chiusura della quarta parete, in uno spettacolo che mischierà volutamente differenti stili di narrazione: la satira, il teatro civile, la prosa, il melodramma, il teatro di narrazione, il teatro-canzone. Insomma, un’opera… da quattro soldi.

Un feroce atto d’accusa alla società capitalista, ritratta come una banda di delinquenti, ruffiani e meretrici, con l’intento, oggi come allora, di smuovere le coscienze sull’infame destino delle classi proletarie e sottoproletarie ovvero “migranti” o “extra-comunitari”, a seconda della moda giornalistica del momento.

“Avrei potuto chiamarla “L’Opera del migrante” evocando quell’ “Opera del mendicante” di John Gay da cui il capolavoro di Brecht fu tratto,- spiega Loizzi – , in un continuo divenire quale è il senso stesso di queste opere (appunto): raccontare un universo brulicante di miseria e dolore, con la maschera dell’intrattenimento e della satira. Ma seppure i nostri tempi si adatterebbero perfettamente ad una sua rilettura in chiave contemporanea – e quale miglior paese se non il nostro per raccontare un mondo distopico e polarizzato in cui i migranti, e più in generale gli “stranieri”, sono feccia e carne da macello? -, sono pur sempre figlio e protagonista di una crisi economica, umana, sociale e climatica, quindi non mi resta che raccontarvi come avrei fatto l’Opera da tre soldi se avessi avuto i soldi per fare l’Opera da tre soldi”.

Prevendita c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle “Il laboratorio porta ad approfondire le tecniche del teatro di narrazione in funzione dei grandi classici del teatro. Oltre allo studio delle tecniche si lavorerà alla messa in scena di monologhi da parte dei singoli partecipanti prendendo come spunto le tematiche ed i personaggi delle grandi tragedie greche: in particolare, Medea e quindi la discriminazione, Antigone e il senso di giustizia, ed Elena, il concetto di guerra.

Il progetto si compone di tre fasi: studio delle tecniche di teatro popolare, ideazione e realizzazione di un monologo da parte di ogni partecipante e un momento conclusivo di rappresentazione di quanto è stato costruito”.

19.00. www.vivaticket.com

comunicato stampa