Sarà ‘Tesla’ il prossimo spettacolo della rassegna Innesti – Connessioni teatrali affatto prevedibili, ideata da ArtistiAssociati Centro di Produzione Teatrale, nelle serate del 12, 13 e 14 dicembre, alle 20.30, alla Sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo. Si tratta di una co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e La Contrada Teatro stabile di Trieste che propone la creazione scenica di Ksenija Martinović e Federico Bellini, anche autori, con protagonista la stessa Martinović.
Lo spettacolo indaga la figura di Nikola Tesla, il grande scienziato che nei primi del Novecento fu tra i massimi inventori che la storia ricordi. Avvolto da un alone di leggenda che sfocia quasi nel misticismo, il paradosso del nome Tesla è l’essere oggi forse più celebre come brand, o marchio capitalistico, laddove proprio il dominio del capitale americano ha ostacolato, o quantomeno non aiutato, la realizzazione della più grande opera dell’inventore, il cosiddetto esperimento della Wardencliffe Tower. Accordatosi con il più grande banchiere dell’epoca, J.P. Morgan, per la costruzione di una o più torri in grado di veicolare onde radio, Nikola Tesla, ormai giunto quasi al termine del lavoro, si vide rifiutato un ultimo finanziamento per completare quella che, nei suoi intenti inizialmente non dichiarati, sarebbe stata la svolta epocale per l’umanità, ovvero la produzione di energia elettrica gratuita per tutti e in ogni luogo. Lo spettacolo ripercorre questa vicenda non sempre ricordata dalle cronache odierne, e spesso oggetto di scetticismo da parte della scienza ufficiale. Eppure quell’episodio segna il declino del Tesla inventore, l’ostracismo di Wall Street e quindi di tutti coloro che avrebbero potuto finanziare tale incredibile scoperta.
Nel lavoro teatrale, ad una prima parte in cui la performer Ksenija Martinović racconta il suo legame con Tesla attraverso esperienze biografiche, succede una seconda in cui ci troviamo catapultati nei primi del Novecento, dove ascoltiamo lo sviluppo della trattativa tra J.P. Morgan, Tesla e altri alfieri del capitale, simboleggiata da una ideale macchina di microfoni che dà voce ad ogni singolo personaggio. Seguiamo quindi l’inizio e la costruzione della torre (tramite un sovrapporsi di aste di microfoni) di Wardencliffe e per metafora dell’ascesa di Tesla, a cui segue il repentino declino e l’esaurimento nervoso che nei fatti sancì il fallimento dell’impresa.
Lo spettacolo – spiegano Ksenija Martinović e Federico Bellini – è un attraversamento dei generi teatrali, dal teatro di pura narrazione a quello rappresentativo sino a richiami all’oggi attraverso la performatività, dove il corpo di Martinovic diventa a poco a poco macchina e produttore di energia, quasi fosse una creazione stessa dell’inventore.
La prevendita sarà aperta un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
Comunicato Stamp