Compie 95 anni, domenica 3 marzo, Elio Ciol, uno tra i più noti fotografi delle meraviglie dell’archeologia, della pittura e della scultura italiane ed europee, e uno fra gli ultimi maestri italiani della fotografia (175 le mostre personali realizzate, in Italia e nel mondo; 129 quelle collettive; le sue fotografie sono state pubblicate in 225 libri)
Il suo Comune, Casarsa, nel 2021 gli rese omaggio con la grande mostra “Respiri di viaggio”, 120 opere di cui la gran parte inedite e molte a colori, presentate nella sua città, all’interno dello spazio espositivo comunale dell’ex municipio firmato da Gino Valle: 30 anni di viaggi, dalle sponde del Mediterraneo all’Est europeo, dal Medioriente lungo la Via della Seta fino a toccare Cina e Mongolia.
Nello stesso spazio – situato a poche centinaia di metri dalla casa materna di Pier Paolo Pasolini, cantore appassionato di quella incorrotta civiltà contadina del Friuli di cui lo stesso Ciol fu tra i più intensi testimoni, accanto al poeta ( a soli 14 anni diventò il fotografo ufficiale di Pasolini) e ad altre figure di riferimento intellettuale e morale, quale padre David Maria Turoldo, che Ciol affiancò nel 1962 sul set del film “Gli Ultimi” – il Comune di Casarsa realizzerà un’altra grande esposizione che sarà aperta dopo la metà del mese di aprile .
“Con questa mostra – dichiara il sindaco di Casarsa della Delizia Claudio Colussi rivolgendo a Ciol i migliori auguri di buon compleanno da parte di tutta la Città – proseguiremo il nostro personale omaggio, come comunità casarsese, al maestro Elio Ciol. Come accaduto nelle precedenti esposizioni ospitate nell’ex municipio, viaggeremo nello spazio e nel tempo attraverso le sue fotografie. Questa volta al centro del racconto ci saranno le opere di alcuni tra i più grandi artisti al mondo: grazie alla sua sensibilità e alla vocazione di testimone del reale, Ciol ci permetterà di avvicinarci a esse con una mediazione che però è allo stesso a sua volta forma d’arte. Un nuovo capitolo di un ricchissimo percorso artistico, che, come città natale, siamo lieti di aver organizzato e di ospitare”.
ELIO CIOL – BIOGRAFIA
Elio Ciol nasce nel 1929 a Casarsa della Delizia (Pordenone), dove tuttora vive e lavora.
Inizia il suo percorso, fin da ragazzo, nel laboratorio fotografico del padre acquisendo quell’esperienza tecnica che lo accompagnerà nel corso della sua professione. Il mondo contadino è uno dei soggetti più ripresi dal suo obiettivo. Elio Ciol ritrae la campagna e più in generale un mondo plasmato dai ritmi della natura e insieme dal lavoro dell’uomo.
A partire dagli anni Cinquanta sviluppa un originale linguaggio nel settore della fotografia di paesaggio, con una costante evoluzione fino ai tempi più recenti. Dalla campagna friulana a quella umbra, dai canyon americani alla Libia, dall’Armenia alla Terra Santa, il bianco e nero di Ciol sa cogliere di ogni luogo la vita silenziosa e il mistero.
Tra il 1955 e il 1965 fa parte del Cineclub di Udine. Realizza in questo periodo vari documentari a passo ridotto, premiati ai concorsi di Montecatini e Salerno. Dal 1955 al 1960 prende parte al circolo fotografico “La Gondola” di Venezia.
Nel 1962 realizza le foto di scena del film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e padre David Maria Turoldo. Nel 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla costituzione della “Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e la sperimentazione sul linguaggio per immagini”.
Nella sua attività professionale è stata particolarmente significativa la produzione di campagne di documentazione di opere d’arte in Italia e in Europa, che lo hanno portato a collaborare a un gran numero di pubblicazioni nel settore della storia dell’arte.
Ciol ha vissuto l’evoluzione della fotografia degli ultimi ottant’anni: dalle lastre fotosensibili per arrivare attraverso le pellicole ortocromatiche e quelle pancromatiche fino al digitale. Grande sperimentatore, spesso ha fatto uso di pellicole all’infrarosso. Attraverso queste pellicole, alberi e campi si accendono di una luce interiore che ha fatto definire “trascendentali” e “metafisici” i suoi paesaggi.
Le sue fotografie sono state pubblicate in 225 libri.
Sono 175 le mostre personali realizzate, in Italia e nel mondo; 129 quelle collettive.
Tra i riconoscimenti più recenti: nel 1992 e 1996 a Londra, premio Kraszna Krausz per i fotolibri Assisi e Venezia; nel 1995 a Spilimbergo, premio speciale Friuli-Venezia Giulia Fotografia; ad Amsterdam, Word Press Photo (terzo premio nella categoria “natura e Ambiente”); 2001 Padova “Dietro l’obiettivo: una vita”; nel 2003 Padova, “Fotopadova 2003” per il fotolibro Ascoltare la luce.
Sue opere figurano nelle collezioni di importanti musei internazionali, tra i quali: Metropolitan Museum of Art, New York; Victoria & Albert Museum, Londra; International Museum of Photography Rochester, New York; Centre Canadian d’Architecture di Montreal, Canada.
Comunicato Stampa