Spettri, una delle opere più significative del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, arriva al Teatro Nuovo Giovanni da Udine nel nuovo allestimento del Teatro Stabile del Veneto segnando il ritorno sulle scene, dopo 10 anni di assenza, di una protagonista indiscussa del teatro internazionale, Andrea Jonasson. Compagna di vita di Giorgio Strehler con il quale ha condiviso innumerevoli successi, l’attrice tedesca dal 28 febbraio al 2 marzo 2023 sarà protagonista dell’atto unico accanto a Gianluca Merolli, Fabio Sartor, Giancarlo Previati ed Eleonora Panizzo.
 
Mercoledì 1° marzo alle 17.30 Andrea Jonasson e la Compagnia dello spettacolo incontrano il pubblico a Casa Teatro. Partecipa la dottoressa Giada Sinelli (Casa della Psicologia di Udine), conduce il giornalista e critico teatrale Roberto Canziani (ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili).
 
Scritto nel 1881, Spettri svela l’ipocrisia della morale borghese fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata. Come nei grandi miti della tragedia greca, vi si mescolano incesto, follia, verità terribili dopo anni di menzogna. L’ambientazione è quella di un’allucinata campagna norvegese, resa grigia e stagnante, come l’animo dei personaggi, da una pioggia battente; un luogo in cui il sole e il calore arrivano inutilmente e sempre troppo tardi.
 
Il regista Rimas Tuminas – lituano come Eimuntas Nekrošius, con il quale ha condiviso il rinnovamento della cultura teatrale nazionale e internazionale – e Fausto Paravidino, autore dell’adattamento del testo, hanno operato una selezione precisa del dramma scritto da Ibsen nel 1881 raggiungendone il cuore in un atto unico di pulsante intensità. L’interpretazione magnifica di una delle più grandi Signore dei palcoscenici internazionali, affiancata da un cast di ottimi attori, appicca il fuoco della verità alle ipocrite convenzioni sociali ed espone alla luce del sole i fantasmi del passato. Seppur troppo tardi, gli spettri svaniscono.
“La storia si sviluppa intorno allo scontro tra Helene, interpretata da Andrea Jonasson, e suo figlio Osvald (Gianluca Merolli), scontro che porta a galla vecchi peccati di famiglia – spiega Rimas Tuminas nelle note di regia -.  In questa produzione è ben rappresentato non solo il disvelamento di segreti familiari, ma anche l’esternazione dei fantasmi che si nascondono e vivono dentro tutti noi. I “fantasmi” sono illusioni che le persone costruiscono a partire dalle proprie debolezze. I “fantasmi” sono le menzogne che adottiamo e che trasmettiamo ai nostri figli. Questo spettacolo è una storia di liberazione dai fantasmi che ci inseguono. Le illusioni collassano, crudeli verità vengono rivelate e l’immagine della famiglia ideale si frantuma rivelando ciascun membro per quello che realmente è. Riconquistare la propria indipendenza attraverso il superamento delle illusioni, come donna e come madre, diventa l’unica strada possibile verso la libertà. I personaggi femminili di Ibsen hanno qualcosa di sbalorditivo e straordinario, sono tra i più potenti del mondo teatrale. Siamo di fronte ad una donna che vede chiaramente, agisce con coraggio, svela menzogne, è infallibile nel suo giudizio ed è capace di sacrificare tutto in nome della verità.”
comunicato stampa