ASSOCIAZIONE CHAMBER MUSIC TRIESTE
 
2018, EMOZIONE E RAZIONALITA’
STAGIONE CAMERISTICA CHAMBER MUSIC TRIESTE
TRIO METAMORPHOSI
UN RITRATTO DELL’INQUIETUDINE ROMANTICA:
ROBERT SCHUMANN
 
A TRIESTE LUNEDI’ 7 MAGGIO
TEATRO VERDI SALA RIDOTTO ORE 20.30.
UNA DEDICA APPASSIONATA AL COMPOSITORE ROMANTICO CON L’ESECUZIONE DI UNA STRAORDINARIA RARITA’, PHANTASIESTÜCKE OP 88, UNA PARTITURA CHE NON VENIVA PROPOSTA IN CONCERTO DA OLTRE 150 ANNI.

Una dedica appassionata al compositore romantico per antonomasia scandirà il penultimo concerto di primavera per la Stagione Cameristica 2018 dell’Associazione Chamber Music Trieste: “Ritratto dell’inquietudine romantica, Robert Schumann” titola la performance monografica in programma lunedì 7 maggio, alle 20.30 al Teatro Verdi di Trieste – Sala Ridotto Victor De Sabata. E per l’occasione il sipario si alzerà sull’elegante Trio Metamorphosi, la formazione per pianoforte e archi che si è formata in Italia ma ha conquistato le sale da concerto di tutto il mondo per la sua capacità di mettersi costantemente in gioco offrendo prospettive di unicità ad ogni esibizione. Come in questo concerto interamente dedicato a Robert Schumann e alla sua appassionata concezione moderna dell’arte musicale: Phantasiestücke in la minore op.88 e il Trio n.3 in sol minore op.110 sono le due partiture affidate a Mauro Loguercio violino, Francesco Pepicelli violoncello e Angelo Pepicelli pianoforte. E’ questa la prima di due serate concerto promosse da Chamber Music insieme al Trio Metamorphosi per l’esecuzione di tutta l’opera di Schumann in Trio (la seconda nel 2019), come anticiperà al pubblico il pianista Angelo Pepicelli nell’introduzione sui criteri interpretativi dell’Ensemble. La platea triestina potrà dunque gustare l’esecuzione di un pezzo di Schumann che non si ascolta nelle sale da concerto da oltre 150 anni: un brano che il compositore aveva concepito come culmine conclusivo del suo Primo Trio ma che, poi, pubblicò solo anni dopo con il titolo di Phantasiestücke op. 88 ed è incluso – in prima registrazione mondiale – nel CD Decca pubblicato dal Trio nell’ottobre 2016, secondo capitolo dell’esecuzione integrale delle opere  per trio di Schumann. «Lo slancio creativo della prima versione del quarto Phantasiestück rende l’intera opera un unicum nel panorama cameristico – spiega il Trio – oltre che un ponte fra l’ispirato decennio giovanile e quello più equilibrato della maturità». Biglietti in prevendita da Ticket Point TS, tel. 040 3498276, info www.acmtrioditrieste.it. Diretta dalla musicologa Fedra Florit, la Stagione 2018 di Chamber Music è realizzata in collaborazione con il Comune di Trieste – Assessorato alla Cultura, con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e il Mibact. Partner per la concertistica sono Banca Mediolanum, ITAS Assicurazioni, Suono Vivo – Padova e Zoogami, mediapartner Il Piccolo e la Rai.
La musica del Trio Metamorphosi, la fluidità sonora e la sintonia dei musicisti induce al pubblico la sensazione di ascoltare un solo strumento: a conferma del grande affiatamento dell’Ensemble e di una visione musicale aperta e innovativa. Un modo per affidare alle note la propria visione di metamorphosi, intesa come cambiamento interiore profondo e di comunicabilità profonda. «Al quale corrisponde anche un cambiamento di immagine – racconta il Trio – Se prima le nostre foto erano rigorosamente in nero, con il frac, ora sono in camicia e jeans ed anche in concerto spesso suoniamo così: perché in scena si resta se stessi, al di là degli abiti». I tre musicisti vantano anche altre precedenti esperienze cameristiche di primissimo piano: in duo (violoncello e pianoforte), in quartetto d’archi, nonché collaborazioni con artisti del calibro di Magaloff, Pires e lo stesso Meneses. Si sono esibiti in numerose fra le sale più prestigiose del mondo, dalla Philharmonie di Berlino al Teatro alla Scala di Milano, dalla Salle Gaveau di Parigi alla Suntory Hall di Tokyo, dalla Carnegie Hall di New York al Coliseum di Buenos Aires. “Penso che siate un grande Trio”: Antonio Meneses, violoncellista del celebre “Trio Beaux Arts”, parla così del Trio Metamorphosi. E si esprimono in modo lusinghiero anche altri illustri esponenti della musica cameristica, da Renato Zanettovich, violinista del Trio di Trieste (“Un magnifico Schubert, siete estremamente efficaci”) a Bruno Giuranna: “Un ottimo trio, la coesione fra gli strumenti è assolutamente rara, è stato un piacere ascoltarvi. Bravissimi!”.

comunicato stampa